umbertocanovaro@ - «La parola di oggi è “omaggio”. Il termine risale
a prima dell’anno Mille, quando rappresentava la cerimonia pubblica con la
quale il vassallo giurava fedeltà al suo Signore. La derivazione è quindi
“homo” e quel rito, che si chiamava “homagium”, consisteva nell’inginocchiarsi
e mettere le mani giunte in quelle del Superiore, a cui seguiva l’impegno di
servirlo, giurando con la mano sul Vangelo o su una reliquia. Anche oggi è
tipico dire “mi metto nelle tue mani”, come è tipico di chi implora o prega, il
farlo con le mani giunte: tutti richiami all’omaggio». Umberto Canovaro