umbertocanovaro@ - «Questo termine terribile, che
nell’accezione comune sta ad indicare la fine del mondo, in realtà non ha un
significato così negativo, almeno nella terminologia lessicale. Infatti, la
parola derivante dal greco antico ἀποκάλυψις, (apocalypsis) equivale a
“rivelazione”, o meglio, qualcosa a cui è stato tolto il velo. L’omonimo libro
biblico è una delle ventisette opere che costituiscono il Nuovo. L'avversione
della scuola cristiana di Alessandria d’Egitto fece sì che in molte chiese d'Oriente
la canonicità dell'Apocalisse non fosse riconosciuta, al contrario della chiesa
occidentale che rimase affezionata all'Apocalisse; e quando al termine della
contesa ariana l'Occidente fece prevalere le sue vedute, essa fu riconosciuta
ed accettata anche dalla chiesa orientale. Come contenuto generale l'Apocalisse
è una lettera indirizzata a sette comunità cristiane d'Asia e vuole esporre una
serie di visioni avute dall’Autore, incoraggianti sulla speranza nell'avvento
imminente del Cristo, e sulla perseveranza nel testimoniare la verità
cristiana. Le visioni cataclismatiche contribuirono però all’accezione negativa
che ancora oggi ha». Umberto Canovaro