umbertocanovaro@ - «Narra la
leggenda che un anno una merla si fece furba, e mise da parte una gran scorta
di cibo così da non uscire neppure un giorno. Quando gennaio, che all’epoca
aveva 28 giorni, lo venne a sapere, sentendosi canzonare dall’uccelletto, la
cui specie era dotata al tempo di piume candidissime, chiese tre giorni in
prestito a febbraio, nei quali scatenò una furiosa tormenta di neve. La merla
allora, che era uscita, pensando a gennaio come mese ormai trascorso, trovò
riparo in un comignolo da dove usci sana e salva ma le sue candide penne erano
diventate tutte nere a causa del fumo e della fuliggine. Da allora gennaio ha
sempre 31 giorni, febbraio 28, e i merli hanno sempre le piume nere. La
leggenda, era conosciuta anche all’epoca di Dante, che nella sua Divina Commedia
, cita i giorni della merla, facendo dire, nel XIII canto del Purgatorio,
all’anima di Sapia <<...io volsi in su l'ardita faccia gridando a Dio “Omai più non ti temo! “/ come fè ‘l merlo per poca bonaccia>>». Umberto Canovaro