umbertocanovaro@ - «Dato che la settimana scorsa
abbiamo specificato l’origine dei giorni della merla, visto che è appena
passato (2 febbraio, la Candelora), occupiamoci del “giorno della marmotta”. Mentre
i primi sono la (teorica) constatazione dei giorni più freddi dell’inverno, il
mito della marmotta è invece una “prova”
che si fa con questo grosso topo, per conoscere se le prossime sei settimane ci
porteranno ancora inverno oppure no. A prescindere dai proverbi di casa nostra,
a dire il vero un po’ contradditori su questa previsione, a seconda se piove o
tira vento, o se c’è il “solicello”, la tradizione anglosassone vuole che il 2
febbraio si ponga fuori della tana una marmotta, animale notoriamente pigro e
simbolo del letargo, per analizzare il suo comportamento: se vede la sua ombra (e
quindi c’ è il sole), allora l’animale tornerà (spaventato) dentro la tana; se
invece non la vede, cioè è tempo poco buono, allora rimarrà all’esterno: il che
vuol dire, che l’inverno è finito. Pare che il rito sia stato portato in
America da immigrati tedeschi fra il ‘700 e l’800, come propria tradizione
pagana, legata al mondo celtico». Umberto Canovaro