ilVicinato@ - Fonte notizia dalla stampa locale - «Anche quest’estate, puntuale
come un tormentone, tornano le lamentele di chi accusa i giovani e meno giovani
di non voler lavorare nel turismo. Ma la realtà è ben diversa. Il problema non
è la carenza di lavoratori, ma l’abuso sistematico e illegittimo di offerte di
lavoro poco trasparenti. Chi assume in modo regolare e rispetta i contratti e
investe nelle persone, il personale lo trova e lo mantiene negli anni,
aumentando così la qualità del servizio. Capita troppo spesso di imbattersi in
contratti part-time che nascondono turni massacranti che possono raggiungere
anche 14 ore al giorno, straordinari non pagati, riposi mai concessi e stipendi
forfettari che inglobano ferie, tredicesima e Tfr senza alcuna chiarezza e al
limite della legalità. Questi contratti sono presentati come vantaggiosi ma in
realtà nascondono una paga oraria da fame che spesso non arriva a 5 euro
all’ora. Una distorsione che non solo sfrutta i lavoratori, ma mina l’intero
sistema turistico, alimentando sfiducia e abbandono del settore. Lavorare bene
è un diritto, non un privilegio. Solo così potremo cambiare rotta e costruire
un futuro migliore per il turismo e per chi lo fa vivere ogni giorno. La
differenza la fa chi lotta e chi insegna a lottare».