18 ottobre 2025

ALLORA AMMAZZAMI DUE DI QUESTI PESCI E TI DO 200 LIRE…

lomarchetti@ - « Il mercato di Rio Marina fino agli anni ’80 del novecento era un corpo vivace, dove ogni venditore reclamizzava la sua merce. Via Claris Appiani era piena di vita, sui banchi di granito trovavi frutta, verdura e pesce, e alle loro spalle c’erano i piccoli negozi che oggi chiamiamo “di vicinato”, come pizzicheria, latteria, panetteria, macelleria, norcineria, ortofrutta e perfino di rosticceria. I venditori di pesce che venivano ogni mattina per lo più da Porto Azzurro, promuovevano le loro mercanzie urlando a squarcia gola: “La freschezza!”. Si racconta che un giorno una donna si avvicinò a un banco del pesce, guardò la merce, ma quasi disgustata per la poca freschezza, passò al banco dopo. Lì il suo sguardo cadde su due cassette che contenevano dei gronghi (da noi gronchi, ndr), con prezzi differenti, e ne chiese il motivo al pescivendolo (da noi pesciaio, ndr) e questo chiarì: questi da 200 lire il chilo sono morti, mentre questi da 600 lire sono vivi (voleva dire freschi, cioè pescati la notte precedente). La donna, alla quale “non mangiava pesci il gatto” (accorta e scaltra, ndr), indicò la cassetta con i gronghi freschi e disse: “Allora ammazzami due di questi e ti do 200 lire”... Larga la foglia, stretta la via dite la vostra che ho detto la mia…». Lorenzo M.