“PICCOLA ELBA” O “GRANDE ELBA”? Bisogna liberarsi dai tabù e dalle divisioni dei sindaci di centrodestra seduti all’ombra dei loro campanili
ilvicinato@libero.it - Mailing ASINOi – «Nell’epoca del contenimento della spesa pubblica, dov’è necessario trovare nuovi sbocchi e nuove opportunità, mi pare alquanto fuorviante la polemica fra la “Piccola Elba” e la “Grande Elba”. Meno popolazione, meno servizi? Per aumentare il numero dei cittadini, o addirittura evitare la loro fuga dall’Isola, per prima cosa, occorre creare nuovo lavoro, perché il lavoro dà vita all’Elba. Continuare a dire che ci vogliono più residenti per avere più lavoro è come dire che se un'azienda vuole incrementare le commesse deve assumere più operai. Noi non ci stiamo. L'Isola d'Elba non può più attendere. Ci dobbiamo liberare dai tabù che sin’ora hanno condizionato i sindaci, ci riferiamo a quelli di centrodestra, seduti all’ombra dei loro campanili e capaci solo di dividere e mai di unire! Bisogna guardare all’intero territorio elbano programmando le condizioni per uno sviluppo omogeneo. Siamo convinti che l’Isola abbia tutte le caratteristiche per reggere ai turismi, nonché alle nuove tecnologie, purché leggere dal punto di ambientale». Giovanni Lombardo