TOREMAR, le soluzioni le devono trovare i politici e i tecnici super pagati o i cittadini?
gimmi.ori@poste.it – Caro Lorenzo, in merito alla piattaforma rivendicativa della manifestazione del 29 settembre prendo in prestito le parole di un carissimo amico che la pensa praticamente come me. Per quanto riguarda il merito della questione ritengo che sia assolutamente necessario che la Toremar debba essere un’azienda che nell'ambito di una corretta concorrenza di mercato abbia un ruolo di calmiere dei prezzi, (lo poteva fare la terza Compagnia, ma per dotazione di navi, orari e corse è assolutamente ininfluente) ma è anche un azienda che pubblica, privata o mista che sia, o ci sia il "nolo a scafo vestito", deve avere anche una conduzione economica efficiente e produttrice di utili che si possono tradurre in vantaggi per tutta la collettività in termini di investimenti e maggiore occupazione. La nuova società privatizzata avrà dei contributi pubblici rilevanti, a maggior ragione il controllo regionale dovrà essere permeante e rigoroso. Le condizioni dettate dal contratto di servizio (si può sapere che c'è scritto?) dovranno essere circostanziate e non generiche, il controllo sulla loro applicazione stretto; per questo sarebbe necessaria una partecipazione nella compagine societaria, senza dover essere per forza definita armatrice, casomai proprietaria, con la possibilità però di verificare costantemente l'operato della Società, altrimenti c'è sempre il "nolo a scafo vestito". Quindi in parole povere la Regione deve garantire nei fatti l'Isola d'Elba, come mi sembra che faranno anche la Sardegna, il Lazio e la Campania per le loro isole minori, o di centro-destra o di centro-sinistra non cambia. Gimmi Ori