PRIANTI A MARCHETTI, quel sommesso cinguettio: il potere, le promesse e l’assistenzialismo politico
fabrizioprianti@yahoo.it - Caro Lorenzo, per gli uomini senza una vera cultura politica il progresso, il cambiamento e la partecipazione alle scelte, sono una linea off limits oltre la quale c’è il baratro dell’ignoto: I loro referenti hanno paura che una ventata di “nuovo” possa modificare la loro condizione di potere, quindi promettono, promettono per poi piegarsi ai compromessi aggrappandosi alle abitudini del passato che ha sempre cercato di immobilizzare ogni cambiamento ed ogni tipo di dialogo partecipato. Questi signori, onorevoli compresi, non comprendono (o forse lo comprendono troppo bene) che la vera politica progressista è quella delle libertà individuali, della cancellazione delle oligarchie politiche e del potere statuale. La paura è cattiva consigliera in tutte le circostanze: sia nelle mani dei nuovi riformisti, sia in quelle dei demagoghi che manipolano le passioni umane per meglio disertare lo spazio della politica, del dibattito e della lenta costruzione di un vero cambiamento. Prima o poi la paura sommerge gli uni e gli altri, come gli spettri che si ribellano allo stregone troppo convinto di poterli governare. Caro Lorenzo, mi auguro che ognuno saprà ricordare le promesse non mantenute e saprà comportarsi di conseguenze perché: è giuridicamente e moralmente lecito per ogni cittadino elettore giudicare la positività della presenza o no sulla scena politica elbana di certe gerarchie, come è anche lecito desiderarne la rimozione se le speranze degli elettori vengono (come lo sono da anni) deluse o ribaltate da quelle che erano un vero e proprio patto con i cittadini. Ciao, Fabrizio