PRIMA DI QUELLA PASSEGGIATA DEL 1° MAGGIO “44, ma chi era Tonietto il Sindaco?
marchetti.lorenzo@tiscali.it - Giuseppe Carletti detto Tonietto era nato a Rio Marina il 17 luglio 1887 da Angelo e Angela Luppoli. Aveva tre sorelle, Elisabetta, Amelia e Giuseppina. Era sposato con Fabiani Annunziata dalla quale ebbe cinque figli. Era un bravo maestro ebanista di idee socialiste. Morì a Cavo il 13 gennaio del 1952. Tonietto fu eletto Sindaco di Rio Marina il 7 novembre 1920, a soli 32 anni. Pochi giorni prima si erano tenute le elezioni amministrative (comunale e provinciali) dove socialisti avevano conquistano quel municipio presentandosi con due liste: una di maggioranza e l'altra di minoranza. Di “Tonietto il Sindaco” ci parlò Clemente Croci, e così leggiamo da “Io Minatore - Memorie sulla vita nelle miniere dell’Isola d’Elba ai primi anni del secolo” «Prima che venissero organizzati il Partito Socialista e quello Cattolico, la vita politica di Rio Marina era sotto il diretto controllo della Società concessionaria che in occasione delle elezioni, chiamava i suoi uomini e formava «la lista». Solo nel 1919 si presentò una lista socialista che conquistò l'Amministrazione del Comune e come Sindaco fu eletto Giuseppe Carletti, noi lo chiamavamo Tonietto. A Capoliveri, invece, già nel “14 c’era stata la prima amministrazione socialista dell’isola che nell'occasione aveva sconfitto la lista capeggiata dal Direttore delle Miniere, il comm. Giacomo Mellini…. A Rio Marina, però, è nata la prima sezione comunista di tutta l'isola d'Elba: fu il 2 febbraio 1921, proprio pochi giorni dopo la scissione di Livorno... a Segretario della sezione del PCd’I chiamammo Aleardo Mondini che poi fu eletto anche consigliere provinciale». Il Carletti manifestò fin da bambino una curiosità intellettuale e una abilità manuale davvero straordinarie, era sempre e comunque immerso nella lettura e nelle vicende economiche e politiche di quella micro comunità. Una situazione che lo appassionava e lo coinvolgeva. Fin da ragazzo aveva cominciato a frequentare le botteghe di falegname, divenendo in poco tempo un bravo ebanista. È proprio per questa sensibilità artistica che nel 1936 gli fu affidata la costruzione e la decorazione dell'artistica porta della chiesa di Santa Barbara. Tonietto, tuttavia, si riconosceva nel socialismo e nei suoi ideali di fratellanza, riscatto e giustizia sociale e, coerente con le sue idee, si rifiutò di prendere la tessera fascista e per questo fu boicottato in ogni modo sul lavoro, tanto che fu costretto ad accettare le mansioni più avvilenti e a subire l'umiliazione dell'olio di ricino. Lo ritroveremo nel 1944 insieme a Pino.