1 aprile 2009

TESTAMENTO BIOLOGICO, Massimo Scelza a Dario: come medico ho sofferto per quell'angosciante senso di impotenza che ti assale

scelza@elbalink.it - Caro Dario, condivido in pieno la lettera e lo spirito della tua esternazione e sono coinvolto dal sincero pathos che la permea. Ho vissuto anch'io amare vicende familiari e come medico ho sofferto di più per l'angosciante senso di impotenza che ti assale quando ti trovi di fronte qualcuno che è condannato a morire. Ma sono fortemente convinto, e l'esperienza mi ha dato gli elementi per alimentare questo convincimento, che anche la morte è un "rapporto" e non può prescindere dal riconoscimento del diritto di ogni cittadino di scegliere "i tempi e i modi" per morire. Non permettiamo che un interesse "elettorale" ci rubi la dignità e il diritto sacrosanto a determinare l'ultimo, estremo atto. Quando penso che abbiamo trascorso mesi ad avvitarci intorno alle miserie umane e politiche, provo un terribile senso di colpa. Ritroviamo la grandezza delle nostre radici, ritorniamo a lottare! Con grande affetto Massimo