ilVicinato@ - Fonte notizia stampa locale - «L'obiettivo prioritario della nuova
proprietà Jindal è fare ripartire i treni di laminazione con un investimento
pari a 20 milioni di euro e quindi il rientro in fabbrica di 435 lavoratori. Ma
il piano industriale di Jindal (ex Lucchini) entrerà a pieno regime solo quando
scatterà la seconda fase prevista la progettazione nel 2019 e realizzata nel
2020 di almeno due forni elettrici per un investimento dagli 850 milioni a 1
miliardo e 50 milioni: solo allora la fabbrica piombinese potrà contare sul
lavoro di circa 1.500 dipendenti rispetto ai 2mila in organico, numero
complessivo che dovrebbe scendere sensibilmente con le uscite e i pensionamenti
previste in questi anni. Fino ad allora la transizione dovrà essere gestita con
ammortizzatori sociali adeguati sia per tempi sia per portata economica. Sul
piano ambientale, l'azienda si è impegnata sulle demolizioni e a sulla
riorganizzazione dello stabilimento in modo da allontanare le produzioni dal
centro di Piombino e a fare i risanamenti ambientali n base all'accordo».